Configurazione rsync su Buffalo Linkstation LS520

Buffalo Linkstation LS520 consente di abilitare rsync su una cartella senza necessità di abilitare la shell di sistema.

Per farlo è sufficiente abilitare l’opzione backup della cartella, infatti i backup delle cartelle su questi nas si fanno con questo protocollo. Una volta abilitato, nulla vi impedisce di usarlo anche per inviare backup dai vostri pc (o da un altro storage rsync compatibile).

Ecco come procedere: accedete alla pagina di amministrazione della vostra linkstation:

Buffalo linkstation access page
Mostra la pagina di accesso alla gestione del NAS Buffalo

Ora create una nuova cartella o aggiornate una cartella esistente:

Schermata creazione cartellal
Creazione cartella su Buffalo NAS

Selezionate le opzioni che desiderate, per abilitare rsync, selezionate la opzione “Backup”. Per impostare una password di accesso rsync, inserirla nel campo “Chiave di accesso al dispositivo di backup”. ATTENZIONE: col protocollo rsync utenti e gruppi locali non sono utilizzati. Sono tuttavia utilizzati con gli altri protocolli.

Per utilizzare la chiave di accesso per rsync sarà necessario usare anche un utente associato alla cartella che vi indicherò più avanti.

Per cominciare vi consiglio di non configurare una chiave di accesso. Una volta presa confidenza col protocollo rsync, potrete configurare una chiave di accesso e associarla all’utente specifico della cartella creata.

Vediamo come usare la cartella col protocollo rsync. L’accesso avviene tramite il protocollo rsync, che non è criptato: si tratta quindi di un protocollo adatto solo all’uso su rete locale e non da remoto.

Vediamo come usare rsync: comiciamo con una cartella per cui non avete impostato la chiave dispositivo. La chiave la configureremo dopo. Dalla shell linux del vostro PC digitate: 

rsync 192.168.1.5::

Dove l’indirizzo IP è l’indirizzo del vostro NAS Linkstation.

Il sistema risponderà col module name di ognuna delle cartelle rsync (backup) configurate sul sistema:

array1_TestRsync

Nel nostro caso il module name per la cartella TestRsync è array1_TestRsync (array1 è il nome dell’array di dischi raid, TestRsync è il nome della cartella). Per lavorare sulla cartella configurata, occorre utilizzare il suo module name:

rsync 192.168.1.5::array1_TestRsync

senza cartella sorgente o destinazione, sono visualizzati i file contenuti nella cartella.

rsync -tv * 192.168.1.5::array1_TestRsync/

Copia tutti i file nella cartella corrente su quella condivisa. Per capire come funziona rsync, leggere la relativa documentazione.

Se ora volete impostare la chiave di accesso al dispositivo (password rsync) impostatela nella pagina di configurazione della cartella sul NAS Buffalo.

Ora per accedere alla cartella, oltre alla password dovete indicare l’utente (username) da utilizzare: lo username è il module name della cartella. Il comando precedente diventa quindi:

rsync array1_TestRsync@192.168.1.5::array1_TestRsync

Attenzione a copiare esattamente il module name, comprese maiuscole e minuscole, altrimenti non otterrete l’accesso.  Dopo l’invio del comando il sistema vi chiederà la password rsync. Per ulteriori informazioni su come usare la password rsync senza doverla digitare ogni volta, consultate la documentazione di rsync.

 

Barra del titolo per finestre secondarie di Opera browser su linux KDE

Se avete installato il browser Opera su linux con KDE, potrebbe succedere che sparisca la barra del titolo da tutte le nuove finestre aperte dal browser (ad esempio quelle aperte usando la funzione “Apri link in una nuova finestra”).

Visualizzazione funzione browser "Apri link in una nuova finesta"

Se usate il browser Opera sotto MS Windows, invece, tutte le nuove finestre aperte da browser avranno la barra del titolo. La finestra senza barra non può essere chiusa premendo il bottone X in alto a destra inoltre non può essere spostata, né ampliata né minimizzata col mouse. Ciò è molto fastidioso durante la navigazione perché tutti i pop-up aperti in una nuova finestra durante la navigazione non di potranno chiudere col mouse e in breve tempo cominceranno a sovrapportsi uno sull’altro. E’ ancora possibile effettuare tutte queste operazioni lavorando dalla barra delle applicazioni o usando combinazioni di tasti, tuttavia questa modalità operativa non è particolarmente agevole, e peraltro è diversa dalla modalità di funzionamento attesa dal browser (in particolare sotto MS Windows).


E’ possibile comunque risolvere il problema abbastanza facilmente, usando le impostazioni di KDE: aprire il menù delle applicazioni e selezionare “Impostazioni di sistema” sotto “Impostazioni”.

Selezione "Impostazioni di sistema"

Selezionare quindi “Gestione delle finestre”

Selezione "Gestione delle finestre"

Selezionare ora “Regole delle finestre” e cliccare su “Nuova”

Selezione "Regole delle finestre" + "Nuova"

Si aprirà ora la finestra di configurazione della nuova regola: selezionare “Rileva proprietà della finestra” e, quando il puntatore prende la forma di croce, puntarlo su una finestra del browser Opera, eventualmente impostare un ritardo per l’attivazione di qualche secondo. Se l’operazione è effettuata correttamente apparirà una finestra di informazioni sulla finestra selezionata: nel campo Classe dovrebbe apparire “Opera (Opera Opera)”:

Finestra informazioni finestra relativa al browser (campo Classe = Opera (Opera Opera)

Confermare cliccando su OK, senza modificare nessuna impostazione. Verificare che nella finestra “Modifiche impostazioni specifiche per una finestra, compaia il testo “Opera” alla voce “Classe di finestra”, con match di tipo “Esattamente”, come in figura:

Risultato Impostazioni specifiche per finestra

Verificare che anche le altre voci selezionate corrispondano a quelle in figura (Tipi finestra tutti selezionati, Titolo e Macchina “non importante”, Ruolo “Non importante”. Passare alla tab “Aspetto e correzioni”, inserire la spunta su “Senza barra del titolo e cornice”, selezionare “Imponi” dal menù a discesa, impostare su “No” la relativa voce di selezione.

Impostazioni di "Aspetto e correzione" impostazioni di "Senza barra del titolo e cornice"

Cliccare su OK, quindi su applica. Da questo momento tutte le finestre del browser Opera saranno provviste di barra del titolo.

Audio bluetooth su Skoda Fabia con autoradio swing

 …. click here for the english version of the article…

Per attivare l’audio bluetooth dal proprio dispositivo mobile sull’autoradio Skoda, dopo aver accoppiato il telefono, premere il tasto MEDIA, invece del tasto PHONE. Il tasto PHONE serve solo per telefonare, ed eventualmente per accoppiare il telefono. Il tasto MEDIA serve per la riproduzione, tuttavia è inizialmente impostato per usare la scheda SD come sorgente dei file multimediali. Premere quindi MEDIA e successivamente scegliere BLUETOOTH come sorgente multimediale. Ora potrete ascoltare in radio l’audio dal vostro telefono.

Continua a leggere (English version)

Internet all’estero

Le tariffe roaming in UE

 

Le informazioni riportate nel seguito sono esclusivamente il resoconto dell’esperienza individuale dell’Autore e riguardano la  sua situazione specifica. Chiunque utilizzi le informazioni riportate a qualunque titolo se ne assume la responsabilità e lo fa a suo rischio e pericolo.

Con le nuove norme, telefonare e connettersi ad internet all’interno dell’Unione Europea, è diventato abbastanza economico, perché si usufruisce delle stesse tariffe del paese di origine. Se avete un abbonamento, quindi, potete continuare ad usarlo nel resto dell’UE senza spendere di più, seppure con qualche limitazione. I gestori  infatti chiedono ai propri clienti di adeguarsi alla cosiddetta politica di uso corretto: la cosa è complessa e ogni gestore espone una descrizione di dettagli sul proprio sito internet; per le telefonate, si chiede essenzialmente di usufruire del servizio dall’interno dell’UE per periodi coerenti con quelli di una permanenza di tipo turistico, anche frazionate più volte durante l’anno. Per l’accesso a internet le regole sono più stringenti; nel caso degli abbonamenti, è in generale prevista una quota mensile proporzionata all’importo mensile pagato per il forfait dati: ogni gestore in generale, per ogni pacchetto dati, indica la quota di cui è possibile usufruire in ambito UE.

Come abilitare il traffico dati, senza andare su internet….

Per chiamare e ricevere quando si  è all’estero è necessario ovviamente abilitare il roaming. Generalmente ciò avviene automaticamente per la fonia. Per i dati, per evitare spese impreviste, l’impostazione è spesso disabilitata sui telefoni. Appurato che ci si trova in area UE, che si dispone di un adeguato pacchetto dati o che si è disponibili a pagare la tariffa prevista al di fuori di un pacchetto di abbonamento, per attivare la navigazione internet è necessario abilitare il roaming dati.

Attenzione ad abilitare il roaming dati in area non UE, o senza disporre di un idoneo pacchetto in abbonamento, si rischia di incorrere in tariffazioni onerose.

Dopo aver abilitato il roaming dati, tuttavia (è esperienza dell’autore, con almeno due provider diversi), succede che la connessione internet…. non funziona!! Dopo aver lungamente manipolato le impostazioni dei telefoni affetti dal problema, e dopo un’abbondante dose di imprecazioni, ho individuato il “colpevole” e ho trovato una soluzione.
Attenzione: probabilmente il problema si sarebbe potuto risolvere nello stesso modo contattando il gestore telefonico, ma ciò non è affatto agevole all’estero, in quanto occorre individuare il numero corretto da chiamare, attendere in linea e spesso anche pagare la chiamata.

Il “colpevole” è la configurazione dell’APN, il nome del punto di accesso del proprio gestore telefonico, che consente di abilitare la connessione dati con questo o col gestore in roaming. Per motivi che non conosco , in UE, con 4 telefoni diversi e due gestori telefonici di cui non farò il nome ma che sono operatori virtuali, l’impostazione dell’APN non era corretta, e quindi la connessione dati non poteva funzionare.

All’interno della configurazione dell’APN, c’è un campo MNC (Mobile network code) che identifica il gestore telefonico. In tutti i casi indicati sopra, in roaming, il campo MNC non era quello corretto e probabilmente il telefono non attivava la connessione dati perché non corrispondeva al MNC dell’operatore. In effetti su alcuni dei telefoni, l’APN configurato non risultava attivo.

Come riattivare la connessione dati

Una volta individuato il colpevole, la soluzione è semplice: occorre configurare l’APN corretto. Prima di procedere è necessario annotare l’APN del proprio gestore telefonico, eventualmente ricavandolo dalla voce già configurata che non funziona, insieme alle altre eventuali impostazioni di configurazione comunicate dal gestore. Per i due gestori del mio caso è stato sufficiente annotare l’APN (in entrambi i casi apn.nomegestore.it).

Successivamente occorre creare un nuovo APN. Io, per sicurezza, ho rimosso quello precedente, e poi ho impostato quello nuovo, tuttavia questa operazione potrebbe non essere necessaria.

L’operazione va fatta quando si è collegati all’operatore estero.

Per creare un nuovo APN, una volta individuata la voce relativa nel menu di configurazione del proprio telefono (in genere ci si arriva tenendo premuto il bottone “Dati Mobili” che compare nel menù a discesa delle impostazioni rapide del telefono), occorre selezionare “Nuovo APN”: dare un nome e impostare l’APN, il telefono inserirà automaticamente MCC e MNC. (N.B. a riprova della correttezza dell’operazione l’MNC dovrebbe essere diverso da quello della configurazione APN che non funziona).

Ciò dovrebbe già essere sufficiente, è comunque possibile inserire default (o internet, se presente un menù a discesa) alla voce “Tipo APN”.

Salvare e selezionare il nuovo APN come quello in uso (ciò dovrebbe già avvenire automaticamente in seguito al salvataggio, in particolare se si è configurato il “Tipo APN”). Su alcuni telefoni, se il roaming e la connessione dati sono abilitati, si dovrebbe già rilevare l’attivazione della connessione dati e poter navigare su internet. Su un modello di telefono è stato necessario un riavvio.

 

Duckduckgo Privacy Browser

Chi tiene alla propria privacy, o semplicemente vuole fare una verifica sui siti dove naviga più frequentemente, può installare il semplice  e leggerissimo browser Duckduckgo per Android.

Immagine browser duckduckgo per Android

Con la protezione per la privacy attivata, il browser evita le reti di tracciamento, obbliga ad usare la crittografia se il sito navigato la supporta, ed effettua ricerche sul motore Duckduckgo, che non raccoglie informazioni di tracciamento.

Inoltre può fornire una classificazione riguardo al rispetto per la privacy del sito visitato, in base a diversi criteri di valutazione (encryption, reti di tracciamento, ecc.). Per la classificazione viene anche usato il servizio esterno “Terms of Service Didn’t Read”, che fornisce una valutazione indipendente dei termini sulla privacy rintracciati sul sito; a dire la verità al momento ben pochi siti internet sono gestiti su questo servizio.

Il browser contiene anche un tasto a forma di fiamma che consente di cancellare istantaneamente tutte le informazioni sui siti navigati.

Ulteriori dettagli su Duckduckgo Privacy Browser, compreso il collegamento al Google play, si possono trovare qui.

Windows 10 Creators Update e chiavette internet

Numerosi utenti segnalano che in seguito all’aggiornamento a Windows 10 Creators Update, le chiavette internet che usano la connessione RAS hanno cessato di funzionare, con

"Errore 633: Modem o altro dispositivo di connessione già in uso o non configurati correttamente"

Tutti i tentativi di risolvere il problema raccomandati attualmente su internet, disinstallazione e reinstallazione dei driver del modem, modifica di chiavi di registro, ecc. non danno esito.
In qualche caso la chiavetta è tornata utilizzabile usando una connessione di tipo NDIS. In alternativa, in attesa del rilascio di una patch, è possibile rinunciare temporaneamente all’aggiornamento ritornando alla versione precedente di Windows 10.

Come far funzionare il data tethering su Android KitKat e Lollipop

Alcuni utilizzatori di android kitkat o lollipop si sono accorti che, sebbene sia possibile abilitare il data tethering tramite i menù di impostazione del telefono, e collegare altri dispositivi al proprio telefono via wifi, successivamente non è possibile navigare da quelli mentre la connettività dal proprio telefono continua a funzionare regolarmente.

Avendo lo stesso problema, ho trovato una soluzione non originale ma ben spiegata e soprattutto funzionante qui. La soluzione fornita nel forum da obn3g0n, che ringrazio, richiede un minimo di competenza tecnica; quanto segue è di fatto la traduzione in italiano delle istruzioni di obn3g0n, tuttavia è stata realizzata su un sistema Linux piuttosto che Windows. La soluzione non richiede il rooting del telefono.

Il problema è dovuto all’assenza o all’errata configurazione di una impostazione di configurazione nascosta all’interno del telefono android, chiamata tether_dun_required: questa, per consentire il tethering dovrebbe essere impostata a 0, ma su alcuni modelli è impostata a 1 oppure, come nel mio caso, è assente.

Per impostare correttamente la variabile di configurazione, senza necessità di rootare il telefono, occorre seguire i seguenti passi (N.B. come premesso, le istruzioni si applicano a un sistema linux, ma su Windows la procedura è pressoché analoga).

  1. Scaricare Android SDK (Developer Toolkit) per il proprio computer da qui: http://developer.android.com/sdk/index.html. Utilizzeremo solo i Platform Tools, che si possono trovare anche distribuiti da fonti non ufficiali, con dimensioni di download più ridotte. Personalmente preferisco le sorgenti ufficiali.
  2. Sui sistemi Linux non è necessario scaricare driver. Potrebbe essere necessario effettuare qualche modifica di configurazione, sotto /etc/udev/rules.d, ben spiegata su altri forum: nel mio caso non è stato necessario.
  3. Scaricato Android SDK per linux, dovreste avere un archivio di nome android-sdk_r24.4.1-linux.tgz (il numero di versione potrebbe essere diverso), create una cartella Android o con un nome di vostro interesse e spostateci l’archivio. Estraete quindi il contenuto dell’archivio tar xvfz  android-sdk_r24.4.1-linux.tgz
  4. L’archivio sarà estratto in una cartella android-sdk-linux. Portatevi all’interno della cartella android-sdk-linux/tools, e lanciate l’applicazione android (./android)
  5. Si aprirà la finestra di android sdk manager. Selezionate Android SDK Platform-tools e cliccate su Install. Accettate la licenza e avviate il download. Al termine chiudete la finestra del manager.
  6. Ora all’interno della cartella android-sdk-linux/platform-tools troverete l’applicazione adb.
  7. Tornate al vostro telefono, entrate in “Developer mode” cliccando 7 volte su “About phone” o seguendo la procedura indicata per il vostro dispositivo (nel mio caso cliccando 7 volte sulla versione del firmware).
  8. Una volta abilitato “Developer mode” entrate nel relativo menù e abilitate “USB debugging”.
  9. Collegate il telefono alla porta usb del PC.
  10. Sul pc avviate adb server come utente root:
    sudo adb kill-server
    sudo adb start-server
    sudo adb devices
    Seguire le istruzioni specifiche su altri forum se ciò non funzionasse sulla vostra macchina; per lanciare sudo dovete ovviamente disporre delle credenziali di root. Dopo aver inviato l’ultimo comando, dovreste vedere l’identificativo del vostro telefono.
  11. Se in qualunque momento apparisse l’avviso che dovete autorizzare o consentire l’accesso sul telefono, effettuate l’operazione sul vostro dispositivo mobile. Dovrebbe essere necessario effettuare l’autorizzazione una sola volta durante la sessione.
  12. Siamo a buon punto… Ora inviate il seguente comando, tutto intero, senza modifiche e su un’unica linea:
    adb shell content insert --uri content://settings/global --bind name:s:tether_dun_required --bind value:i:0
    Questo imposta la variabile di configurazione richiesta al valore 0.
    A seconda di come avete installato l’SDK, il comando adb potrebbe dover essere avviato fornendone il path completo, ad esempio digitando, dalla cartella in cui si trova: ./adb
  13. Riavviate il telefono, e inviate il seguente comando per verificare che la variabile sia ancora al valore corretto (tutto intero, senza modifiche e su un’unica linea):
    adb shell content query --uri content://settings/global --where "name='tether_dun_required'"
    La variabile dovrebbe essere impostata a 0. Potete lanciare lo stesso comando prima di effettuare l’impostazione per verificare se la variabile era già presente e/o impostata correttamente; nel mio caso era assente. Se il comando così com’è dovesse dare errore potete inviarlo nel modo seguente: adb shell content query --uri content://settings/global --where "name=\'tether_dun_required\'"
  14. Potete ora spegnere “Usb debugging” e “Developer mode”.
  15. Alcuni forum consigliano di verificare nelle impostazioni dei propri APN che siano impostati solo protocolli IPv4 e di togliere qualunque cosa faccia riferimento a IPv6, nel mio caso non è stato necessario.
  16. Se si naviga in tethering da PC, sempre secondo alcuni forum, qualora il proprio provider telefonico preveda limitazioni di uso del traffico dati (sul tethering o sulla navigazione da pc), potrebbe essere necessario usare plugin in grado di modificare lo “User agent” inviato dal proprio browser. Occorrerebbe pertanto utilizzare un plugin tipo “User agent switching” o simili oppure modificarlo direttamente dalle impostazioni del browser. Attenzione: è possibile che in questo modo l’esperienza di navigazione sia diversa da quella usuale.

 

Garmin eTrex 30 e tempo di arrivo a destinazione

Particolare del navigatore gps garmin eTrex 30Il dispositivo gps Garmin eTrex 30, dispone delle funzioni di calcolo del tempo necessario per l’arrivo a destinazione. Purtroppo c’è un’errore nel file delle traduzioni, per cui, nel menù di selezione, questo parametro viene indicato come “Ora a destinazione”, mentre a schermo viene visualizzato correttamente come “Tempo a dest”. Anche il parametro che indica il tempo necessario a raggiungere la tappa successiva è rappresentato, a mio parere, scorrettamente, essendo indicato con “Tmp da succ.”

In attesa che Garmin corregga le stringhe è possibile procedere autonomamente alla correzione: è sufficiente modificare il file che contiene le traduzioni.
Questo si trova sul dispositivo, all’interno della cartella \Garmin\Text e si chiama Italian.gtt .

Collegate l’eTrex al vostro PC  e portatevi nella cartella \Garmin\Text. Fate una copia di sicurezza del file Italian.gtt. Ora apritelo con un editor di testo (notepad va benissimo) e cercate le righe seguenti:

    <str>
        <tag>TXT_ETE_DEST_STR_S</tag>
        <txt>Tempo a dest</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Destination_STR_M</tag>
        <txt>Ora a destinazione</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_NEXT_STR_S</tag>
        <txt>Tmp da succ.</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Next_STR_M</tag>
        <txt>Tmp da succ.</txt>
    </str>

Dovrete modificare il testo compreso tra i tag <txt>, con l’accortezza di mantenere le stringa lunga 12 caratteri per il testo caratterizzato da un nome che termina con STR_S (cioè quelle che già ora trovate lunghe 12 caratteri).

Personalmente ho modificato il file come segue:

     <str>
        <tag>TXT_ETE_DEST_STR_S</tag>
        <txt>Tempo a dest</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Destination_STR_M</tag>
        <txt>Tempo a destinazione</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_NEXT_STR_S</tag>
        <txt>Tempo a succ</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Next_STR_M</tag>
        <txt>Tempo a successivo</txt>
    </str>

Spero di essere stato utile a tutti quelli che hanno lo stesso problema….

[UPnP set event: Public_UPNP_C3]

(l’articolo in italiano segue quello in inglese)

If you find a plentyful of these events on your netgear logs:
[UPnP set event: Public_UPNP_C3] from source xxx.xxx.xxx.xxx
(where xxx.xxx.xxx.xxx is the private IP address of a windows pc), and you don’t know where they come from, here is the quick answer.
I spent a lot of time looking for the culprit because everyone on the internet gives a different solution that didn’t applied to my case.
So here is MY quick answer. If you have the same problem and want to get rid of those annoying messages, go ahead.
The culprit is “Teredo tunneling” enabled on home windows machine starting with windows vista. You will find on the Internet many different ways to disable this component, that actually is considered suboptimal: via netsh, registry modification or control panel.
Unfortunately the last way is reset to default state after reboot. So i choosed to change teredo state via netsh.
Start a cmd shell with administrative privileges (in windows 8.1 select search – type cmd – right click on Cmd and select “Run as Administrator”). Now type the following:
netsh interface teredo set state disabled

(N.B. If you ever wish to re-enable teredo, you can type, in the same way:
netsh interface teredo set state type=default)


Se trovate una quantità di messaggi di questo tipo sul log del vostro router netgear:
[UPnP set event: Public_UPNP_C3] from source xxx.xxx.xxx.xxx
(dove xxx.xxx.xxx.xxx è l’indirizzo IP privato di una macchina windows), e non sapete da dove vengono, potete leggere qui la risposta.
Ho speso un mucchio di tempo per trovarla: su internet si trovano una quantità di diverse soluzioni e motivazioni per questo problema, che non si applicavano al mio caso.
Di seguito trovate quindi la MIA soluzione. Se avete questo problema e volete liberarvene, continuate a leggere.
Il colpevole è il “Teredo tunneling”, su internet trovate una quantità di articoli che spiegano di cosa si tratta e come disabilitarlo, si tratta peraltro di un componente considerato subottimale.
Per disattivarlo sono indicati diversi sistemi: via netsh, via registry o mediante device manager.
Sfortunatamente, con l’ultimo metodo, Teredo viene riattivato allo stato predefinito al reboot. Quindi ho scelto di modificarlo usando netsh.
Avviare un prompt dei comandi con privilegi amministrativi (in windows 8.1 selezionare Ricerca – digitare cmd – cliccare col destro su “Prompt dei Comandi” e selezionare “Esegui come Amministratore”). Ora nel prompt dei comandi digitare quanto segue:
netsh interface teredo set state disabled

(N.B. Se mai doveste riattivare Teredo, digitare, allo stesso modo:
netsh interface teredo set state type=default)